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 Mente & Cervello 41 – maggio 2008

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
Biuso Inserito il - 29/04/2008 : 16:46:36



Damasio, Ramachandran, Sacks sono tra i massimi neuroscienziati che stanno contribuendo alla conoscenza del nostro cervello/mente non solo con i loro studi specialistici ma anche con una grande capacità di divulgarne i risultati per lettori non specialisti.
Il pezzo forte del numero di maggio di Mente & Cervello è proprio un capitolo dell'ultimo libro in uscita di Oliver Sacks, Musicofilia. Lo studioso racconta episodi di soggetti quasi del tutto lontani da interessi musicali fino a quando un qualche trauma -nel caso narrato l'essere stati colpiti da un fulmine sopravvivendo- ha scatenato in loro una irrefrenabile passione per le note. Le spiegazioni di simili episodi sono ovviamente differenti ma tutte confermano la complessità e l'enigma che la mente è. Come scrive anche Alberto Oliverio, «la musica coinvolge il cervello intero, interessandolo dal punto di vista emotivo, motorio e cognitivo» (pag. 7).

Una complessità che è fatta anche delle relazioni di cui la mente è intessuta, tanto che quando veniamo abbandonati -per la morte di una persona cara o per la perdita della sua coscienza- è una parte di noi stessi che scompare, quella che non è più contenuta nella mente dell'altro. Anche questo fa dell'Alzheimer un dramma profondo (S. Argentieri, 8). All'opposto, può accadere che un soggetto senta un proprio arto come del tutto superfluo o persino estraneo e cerchi di sbarazzarsene sino all'amputazione. È il Body Integrity Identity Disorder (BIID), uno dei più singolari disturbi della personalità, che dimostra come la mente sia anche una mappatura del mondo a partire dal nostro stesso corpo; l'amputazione è il «desiderio (...) che il corpo torni a coincidere con la sua rappresentazione nel cervello» (S. Müller, 100).

In generale il cosiddetto delirio, che può essere vissuto anche a due, è «un'idea errata, alla quale la persona aderisce con straordinaria convinzione, a dispetto di tutte le possibili prove contrarie» (F. Cro, 79). Ci sono anche deliri collettivi che si trasformano in atteggiamenti e comportamenti violenti, facilitati dalla «deindividuazione, ossia la perdita d'identità favorita dall'appartenenza a un gruppo più o meno numeroso» (L. Bègue, 39). La psicologia delle folle, già oggetto di un grande libro del 1895 di Gustave Le Bon, quando diventa violenta (durante le manifestazioni sportive, ad esempio) avrebbe come fattori scatenanti «l'assenza di controllo, l'apprendimento di comportamenti delinquenziali e la frustrazione» (ivi). L'anonimato «altera la coscienza di sé riducendo considerevolmente la capacità dell'individuo di verificare l'adeguamento fra norme personali (...) e i suoi comportamenti» (43) (anche per questo non rispondo mai (in Rete- a soggetti anonimi...). La violenza può assumere una dimensione aziendale ed economica. A questo proposito, un interessantissimo articolo di Michael Shermer mette a confronto le scelte e le gestioni della Enron da una parte e di Google dall'altra, rilevando come il disastro della prima società sia stato prodotto anche dalla corruzione e competizione figlie di un «sistema di incentivi che aveva un carattere profondamente darwiniano» e che arrivava sino a far chiedere «agli ingegneri di una centrale elettrica di provocarne volontariamente lo spegnimento, in modo da ridurre la fornitura di energia in una certa area e quindi fare aumentare i prezzi dell'elettricità, con ovvi benefici per l'azienda» e addirittura a far compiacere degli incendi che devastarono nel 2000 la California causando «ulteriori problemi alla rete elettrica e mandando alle stelle i prezzi dell'elettricità»...(51).

Un articolo affronta il tema del rapporto tra corpo e tempo, della facilità con la quale la nostra mente entra «in stati di "illusione temporale", in cui la capacità di valutare il tempo è poco affidabile», della differenza di percezione dello scorrere temporale, causata anche dal fatto che «ogni secondo che passa è una risorsa finita di opportunità nella vita di un organismo» (P. Wallish, 68 e 73).

Tra gli altri testi, ce n'è uno dedicato alle adolescenti giapponesi che si prostituiscono per acquistare gli ultimi gadget tecnologici o che si chiudono in casa per mesi e anni; dietro vi starebbero anche madri iperprotettive e invadenti, madri -insomma- simili alle nostre!


agb
««Per lætitiam...intelligam passionem qua mens ad majorem perfectionem transit»
(Spinoza, Ethica, III, XI, Scholium)

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